Scatta la stagione estiva e puntuale come i temporali, l'afa e le zanzare, le persone decidono di abbrutirsi pubblicamente con le infradito, flip flop. ziblette o altro a seguire. Premesso che al mare e in luoghi di villeggiatura siano perfette, quando le osservo in città vengo colto dal senso di schifo e barbarie incombente.

I miei dieci punti:

1. il piede deve essere bello e curato, possibilmente pulito, se anche profumasse, perfetto grazie a nome di tutti
2. quelle belle cotiche posteriori con zeppa di carne secca e pruriginosa andrebbe cortesemente rimossa
3. se avete alluci ciccioni, dita gonfie e piede a soufflé, forse l'infradito non fa per voi
4. il suono meraviglioso, certamente partorito da Mozart, di sciabattare per strada andrebbe cortesemente evitato, sembrate dei poveretti
5. il callo del mignolino sempre meglio rimuoverlo
6. se siete colpiti da ritenzione idrica e il vostro piede appare come un bradwurst, forse meglio metterlo al grill che nelle infradito
7. anche qui vige la regola del semplice dal punto di vista del design, certi colori e super montaggi e inserti non sono nemmeno barocchi, sono solo tarri
8. non è che se comperate l'infradito firmato diventiate subito belli ed eleganti, siete firmatamente brutti e orrendi
9. l'accoppiata cittadina bermuda e infradito va di voi i finalisti del premio Tarro dell'Anno
10. l'inventore dell'infradito è certamente all'inferno.

Buona estate a tutti.