Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Basta leggere i segnali

L'Islam è in piazza in questi giorni in mezzo mondo per la questione di un video. Se noi occidentali dovessimo farlo per ogni loro scelleratezza saremmo fissi fuori di casa. Ma loro si indignano, urlano e soprattutto crescono di numero anche da noi complice una politica di accoglienza e solidarietà - che condivido - che non ha fatto certo rima con rispetto e integrazione. Loro di fondo non ci vogliono.

L'Iran sta preparando l'atomica indifferente ai mille richiami ufficiali delle varie entità e comunica al mondo la sua volontà di cancellare Israele. Per l'Iran presto sarà guerra per noi.

In Svizzera gli stranieri come me sono oramai oltre il 22% e rispetto a chi li ha preceduti spesso importano le loro usanze e modi di essere ritardando processi di integrazione.

In Ticino presto saremo a 60.000 frontalieri che in taluni casi tolgono lavoro - in barba alle condite statistiche - a tante persone in Ticino che prima o poi si ribelleranno a questo. Perdere il lavoro solo perché l'altro viene pagato meno è un affronto e uno schiaffo morale.

In Italia il senso di sfiducia aumenta, in Spagna i giovani disoccupati sono quasi il 50% dico il 50% tra tutti loro.

La digitalizzazione della vita prosegue imbelle nel suo processo di depauperamento del nostro essere profondo, dandoci tecnologia utile se ben usata, ma scippando ore di baci e parole.

Il clima cambia veloce, molto veloce, anche se alcuni narrano sia solo una profezia da Verdi Tonti.

Il cancro colpisce tante persone attorno a noi, ma nessuno vuole ammettere sia una vera epidemia.

Vivere in questo periodo è tosto, davvero tosto, anche perché FERMANDOSI A PENSARE ci si rende facilmente conto di come e quanto così non vada per nulla o almeno per molto, che non sia un progetto, una visione, un senso. Io non amo restare immobile o inerme, ma certi giorni il movimento muscolare di alzarsi pare davvero duro o stupido.

Ho iniziato una piccola cura personale: la relazione con il tempo, il contare un attimo prima di farmi travolgere da tutto, il separare importante da inutile, baciare anziché sms, parlare anziché mail. E poi la vista dalla mia nuova casa, un contatto fisico quotidiano con il cielo, un luogo in cui appoggio pensieri, dolori, allegrie e sogni. Intonso spero, tutto mio, libero, ampio, zeppo di ossigeno comunque.

Non vorrei assistere ad una fine, vorrei lavorare per un nuovo inizio.