Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Coronavirus - 4

La strada per l'ufficio il mattino vuota, vivo in autoisolamento, ogni giorno solamente Casa - Ufficio - Casa. Qui è tutto silente, i miei collaboratori a casa, che cercano di lavorare al loro meglio. Il silenzio è grande, meno telefono, meno mail, più spazio vuoto per pensare. Ho dovuto dire ad un mio figlio che vive a Zurigo di non venire a cena domenica sera.

In questo lasso temporale solo il martello del peggioramento, delle borse, dei morti, delle emergenze. La paura nel silenzio sa facilmente a quali porte bussare e sa anche perfettamente come far saltare la porta intera e espandersi nei nostri cuori.

E' la doppia vittoria del Virus, contagia persone, contagia anime.

E' molto terribilmente umano: abbiamo compreso con rapidità assoluta che siamo appesi, ospiti, in parte non attori, certamente scossi come da un maremoto mondiale.

Eppure.

Eppure.

Io mi parlo molto in questi giorni e lascio che il mio cuore pianga in certi momenti, lo lascio sfogare, lo lascio andare, non gli urlo di non piangere, ma gli chiedo di non invadere come un virus i miei giorni, quanti, qualunque essi siano nel futuro. La mia testa dopo averlo lasciato sfogare lo coccola, lo protegge e spiega al mio cuore di alzarmi, riprendere la tastiera, compiere i gesti quotidiani, tenere il colpo, esistere, in qualsiasi modo e tempo, ma volere vivere.

Lo aiuto con la ratio della situazione in Cina che dice che prima o poi finirà e poi certo sarà il tempo delle grandi riparazioni, ma sarà anche il tempo della speranza. Lo sostengo perchè comunque di lavoro da fare ce n'è.

Ma più di ogni cosa gli parlo, a questo cuore ferito, rammentandogli che forse per lui saranno alcuni mesi, ma ci sono milioni e milioni di persone per le quali tutta la vita è come questo incubo, il loro vivere è incubo.

Ed è il momento in cui un poco lo striglio questo cuore che lacrima, chiedendogli di prendere in mano il piccolo futuro singolo di me individuo e asciugate le lacrime di essere capace di donarlo agli altri, con gesti, esempi e parole.

Mi alzo, ci sono, se devo prendere il Virus voglio solo che sia quello della malattia, non quello mio interno.

Buona vita alle tante persone perbene di questo mondo.