Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Il "Forte"

A Forte dei Marmi ci sono andato a circa 40 giorni di vita e il Forte non lo si lascia davvero mai. Il Forte è un timbro dentro, che si costruisce in modo pigro e lento e molle, ma non va mai più via. Puzza di bicicletta e Valé.

Sono seduto sotto la tenda, due donne prendono il sole, io guardo a destra le Apuane scavate e vivide come sempre, dall'altra il mare mosso, onda dopo onda, il Tirreno ha mangiato un poco di battigia. Il tempo della mente arretra a una vita qui, il tempo si dilata. Che tempo prendere ? I tempi sono stati molti, da piccolo, con la mamma, senza la mamma. Papà mai, odiava i cagoni del Forte.

Prendo tre estati assieme, 1985 fino 1987. La musica era The Captain of her Heart dei Double, la macchina una Alfa Romeo 33 station 4x4. Settembre, il vero mese dei mesi insieme a giugno.

Cuscino piegato dietro alla testa, a 90 gradi seduto usando il palo della tenda, perché l'ombrellone mai, non si può. Altro palo c'è lì Gioele, amico di una vita, autore di un libro mai scritto, rampollo di una dinastia dell'olio. In mezzo Florence, parigina, bella come solo le parigine sanno essere, compagna di studi a San Diego, nipote di un futuro presidente, elegante. Abbronzata, nasino, lentiggini, primo topless della spiaggia, sensuale e mostruosamente francese. Un flirt d'estate lungo un anno intero a distanza. Si parla della vita, si pontifica, seduti. Ogni tanto un tuffo, ma senza esagerare. Padroni del tempo e del nulla. Sino alla sera. Intermezzo spaghetti al pomodoro e basilico con un sapore fresco e vero senza tempo. Nessun cellulare. Parole parole, flirt, "gentile dame", musica. Si sente Holding Back the Year dei Simply Red in sottofondo, poi apero in centro, in piazzetta. A cena non si sa, a casa da amici rumorosi, o sulle Apuane o a giro come si dice qui.

Poi la Capanna, sta per Capannina, interminabili partite a Gin Rummy o Majong, sigarette, sigari, Bellini vero con pesca vera, come l'Harry's Bar. La notte avanza lunga, persone, chiacchiere, maglioni in vita o sulle spalle. Si balla Money's too tight to Mention, i Simply Red esplodono. Flirt morbidi, avvolgenti, lievi. freschi, profumati. E poi il Bagno America nella notte fonda, fredda, umida del Forte. la prima Caipirinha o Caipiroska quando per fortuna non erano patrimonio dell'umanità ancora, ma cosa solo per noi. Sottofondo La Ragazza di Ipanema e Estate di Joao Gilberto. Il mare dietro che si muove piano. Fa freddo, si torna a casa, si amoreggia forse, si parla si parla, si legge persino. Poi gli occhi si chiudono stanchi, ma lenti, non c'è cellulare. La buonanotte si da con baci abbracci e carezze. Tutto vero, nulla virtuale. Gioele parla del libro anche nel sonno. Florence nome omen in Toscana è lieve anche rannichhiata.

Le giornate di settembre sono corte, ma terse. Gli amori si spengono, lo spugnone turchese color Tiffany o interni del Superaquarama Riva si ripone, la tenda smontata. Torna l'autunno. E i Righeira producono L'Estate sta Finendo in una versione quasi acustica, loro che facevano ridere, avevano centrato il sentimento che prende quando la morbidezza voluttuosa dell'estate se ne va.

Al Forte, per sempre Forte, cafoni e nouveau riche permettendo.

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