Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Vado via

Io ho un poco perso la speranza. Mi sembra che davvero i barbari vincano ovunque, a ogni livello, in ogni nazione, in ogni dove.

Persone che mangiano e parlano con la bocca piena, con una mano tengono la posata e con l’altra bevono senza pulire la bocca prima e dopo, magari pure con il gomito sul tavolo.

Fermarsi al passaggio pedonale per lasciare passare due persone e venire strombazzati perché c’è fretta.

Tenere il telefono spento due ore per poter condurre una riunione concentrata e profonda con l’interlocutore e poi ricevere una mail che chiede perché si sia chiuso il cellulare.

Cibi esotici in tavola ad ogni stagione, anziché seguire il ritmo della natura e mangiare stagionale, del proprio paese.

Persone prese da aziende italiane che vengono in Svizzera a 1300 euro mese e poi rottamate alla prima lamentela, con stile tutto italico.

Decisioni raffazzonate e prese in velocità, uccidendo il valore antico della scansione intellettuale.

Rottamazioni di 50enni giudicati cari e poi rapidamente richiamati come consulenti per mancanza di competenza di giovani rampanti poco temprati alla lotta.

Gestione virtuale degli affetti con appuntamenti presi solo in digitale perché parlarsi e usmarsi è pericoloso.

Integralisti islamici che ci fanno tacere per un nonnulla e loro che possono molto.

Sempre più la sensazione di essere stranieri in casa propria.

Strade che sanno di ghigliottine del tempo e della vita e non luoghi di mobilità e spostamento.

Eppure poi sbocciano amori veri, si guardano i figli con trasporto, si sogna ancora e si spera di più. Proprio perché “di-spera-ti” non vogliamo esserlo sino in fondo. Dentro di noi, di me, la vita è più forte, più dirompente.

Certo che il Barbaro che c’è fuori spaventa ed alla domanda cosa sarà ci fa paura sapere che per la prima volta dopo tanti decenni sarà certamente peggio, come non sappiamo, ma peggio.

La siepe si alza, la porta si blinda, la finestra è tripla: tutti sistemi per sopravvivere e non essere sopraffatti dagli Ostrogoti che riempiono la nostra esistenza.

Io illumino a led ogni giorno gli amori e le bellezze che ho attorno, li innaffio d’amore, li curo. Vorrei non appassissero prima del mio grande citofono.

Il brutto è troppo grande per me, non sono abbastanza potente.

Faccio arrocco, sto con i miei tra i miei e mi preparo a lasciare un giorno il Ticino che tanto amo per poter continuare almeno a vivere in Svizzera. Andrò a Nord.

Qui oggi è molto degrado, mi spiace, ma non posso vincere, qui.

Poi già lo so i Barbari arriveranno pure là, ma attorno ci sarà il giardino dell’amore a salvarmi.