Strategia

Molti pensieri e molte idee, spesso decisioni sentite e sofferte, volute e ponderate. Il tutto deve avere un inquadramento, una situazione ed un senso vero che vada in direzione del medio periodo. Magari con compromessi parziali rispetto al presente. La strategia della comunicazione e della leadership sono temi centrali della mia professione e della mia attività di consulente, con una dinamica fortemente correlata ad altri settori della professione quali marketing, psicologia, comunicazione, pubblicità, lobbying istituzionale, pubbliche relazioni ed eventi. L'elenco è certamente lungo.


Strategia

Campione d'Italia

Scrivere di un luogo che ho molto amato non è mica semplice. Non lo è perché il rischio di affermare banalità, non conoscere tutta la situazione, lasciarsi prendere dal ricordo e dalla benevolenza sono tutti elementi che possono indurre all'errore. Nel mondo digitale poi esprimere un'opinione, un'idea o un sentimento può sempre far partire un embolo a chi la pensi al contrario, con il permesso di divenire maleducato e irriguardoso.

Lo stesso però quanto accaduto ai miei concittadini, sono infatti un residente di Campione all'estero, mi ha ferito ma lo dico subito non mi ha minimamente sorpreso. Era solo questione di tempo, gli indicatori c'erano tutti, si conoscevano da anni e il tempo li stava solo lentamente logorando.

E allora spero solo che questa rinascita dopo il botto sia Vero Rinascimento e che tenga in considerazione alcuni punti che io credo centrali:

  1. ammettere che il gioco d'azzardo in Italia laddove vi sia un controllo costante dell'Autorità fa diminuire molti giocatori pesanti che preferiscono altre soluzioni esotiche per non essere disturbati. Sapere che il proprio gioco, la propria presenza, il proprio nome sia tracciato in ogni attimo è un deterrente oggettivo
  2. ammettere che lo Stato Italiano avendo aperto ad ogni tipo di gioco d'azzardo abbia tolto interesse al casinò tipico, o almeno lo abbia in parte minato e che quindi una casa da gioco sia chiamata a formire prestazioni di eccellenza e creatività per competere contro il gioco online o le tante piccole case da gioco per non dire dei bar
  3. ammettere che il Casinò di Botta sia stata l'inizio della fine, anticiclico per dimensioni e forma, in un momento di diminuzione della cifra d'affari
  4. proteggere nel futuro meglio i Veri Campionesi, quelli che a Campione ci vivono e lavorano, andando a cercare e allontanare coloro che sulla barca di Campione ci sono saliti per esigenze di comodo e elettorali, guadagnando bene, ma altrettanto rapidamente tornando alle loro dimore nella Lombardia. Io quando vado a Campione vedo sempre meno gente del posto lavorare al Casinò o in Comune
  5. riscoprire un orgoglio del paese che è bellissimo ben oltre il Casinò e dunque con una rinascita anche turistica e di accoglienza che accenda lo spirito imprenditoriale dei singoli, che sappia ridare al paese altri motivi per frequentarlo non solo legati alla casa da gioco
  6. sentire tutti assieme che quanto accaduto non ha colpe e responsabilità da una sola parte, e che dunque è cambiando in modo radicale che si può pensare di risorgere
  7. accettare di non essere amati perchè per anni i Campionesi si sono presentati male al mondo e il mondo, spesso in cattiva fede, non li ha amati.

I grandi dolori possono essere crescita o paralisi: auguro a Campione e ai suoi abitanti una nuova fase delle loro vite, che passa solo dall'ammissione e comprensione dei tanti errori commessi.

Buon Rinascimento Campione, lo meriti comunque.