Strategia

Molti pensieri e molte idee, spesso decisioni sentite e sofferte, volute e ponderate. Il tutto deve avere un inquadramento, una situazione ed un senso vero che vada in direzione del medio periodo. Magari con compromessi parziali rispetto al presente. La strategia della comunicazione e della leadership sono temi centrali della mia professione e della mia attività di consulente, con una dinamica fortemente correlata ad altri settori della professione quali marketing, psicologia, comunicazione, pubblicità, lobbying istituzionale, pubbliche relazioni ed eventi. L'elenco è certamente lungo.


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Coca Cola e la Svizzera

Le cose stanno circa in questo modo: in Svizzera la Coca Cola viene venduta in una nuova bottiglia da 45 cl. anziché i canonici 50 cl. perché i costi di produzione elvetici sono troppo cari per reggere e dunque a seguire vi è la decisione che a quantità diminuita il prezzo resti invariato.

Alcune catene si sono lamentate, i distributori automatici Selecta hanno giurato un boicotto parziale al marchio, molte associazioni di consumatori si sono ovviamente lamentate. Andate in un supermercato e giudicato il prezzo del Tonno Rio Mare per esempio, guardate quello italiano e capite in un attimo.

In realtà a me colpisce questa tendenza che è in corso, per la quale sento dire a taluni marchi Automotive che i costi di una centralinista svizzera siano fuori controllo per esempio e che dunque per assioma si pensi a spostare molte attività verso la Germania (il caso di Ferrari a Wiesbaden, senza più un ufficio elvetico pur essendo questo uno dei suoi mercati più importanti a livello mondiale).

Io temo che questa pressione sia destinata ad aumentare e specie per il Canton Ticino presto divenga ancora maggiore a quella attuale, visto che nella zona di Chiasso nel settore della ristorazione vi sono contratti spesso non superiori ai 2000 Chf. mensili. La domanda che mi pongo è: la diversità svizzera quanto può resistere in uno scenario competitivo nel quale fabbricare una Mercedes-Benz classe A, farla fabbricare in pratica da Renault con maestranze ungheresi ma venderla a prezzo premium è la norma ?

Perché se è vero che una normale impiegata zurighese oggi costi almeno 6'000/6'500 franchi mensili, è pur vero che paga di affitto cifre folli e un caffé espresso spesso tra 4 e 5 franchi. Ancora ad esempio certi medicamenti non vengono più prodotti per la Svizzera perchè le normative che ne chiedono speciali imballi e soluzioni con i costi derivati, non si giustificano con i volumi di vendita. Insomma ci viene detto in buona sostanza da Coca Cola per esempio che se la vogliamo bere, la desideriamo prodotta in Svizzera dobbiamo accettare di pagare di più perché costiamo di più.

Io non sono economista di certo, ma sarebbe giusto che la politica parlasse chiaro sul tema e dicesse quale scenario voglia percorrere e cosa noi attenderci: un altro esempio è quello dei Private Bankers. Italiani o tedeschi costano meno e producono di più, le banche svizzere se potessero vorrebbero crescere in quei mercati, anche se nessuno lo ammetterà.

Forse dobbiamo ritrovare stimoli: a competere, a lottare, a essere migliori, a essere la Svizzera in molti modi e ambiti. Però anche rispettando le tante persone che ogni giorno fanno grandi fatiche e sacrifici, spesso con dignità e silenzio.

Svegliarsi dai tempi d'oro è l'ordine del giorno e se potete, non bevete più Coca Cola, in ogni caso l'azionista dell'azienda svizzera non ne soffrirà essendo un colosso greco. Vivi Kola è ottima e 100% elvetica.

Ci attendono molti bicchieri amari forse, quello del colosso di Atlanta rimuoviamolo.