Fisso un appuntamento con il direttore generale di un'azienda nel settore terza età con mesi di anticipo, addirittura tre.

Questo perché le reciproche agende sono sempre piene e lui spesso di corsa, insomma meglio prepararsi.

Nei mesi che intercorrono in diverse occasioni ho avuto la necessità di non accettare incontri in quella data per rispetto del mio interlocutore, mi sembrava giusto ed educato.

La mattina stessa del giorno e solo per mail il DG mi scrive annullando l'appuntamento del primissimo pomeriggio, adducendo diversi motivi, ma ciò che mi ha fatto pensare è stata la frase "i miei nuovi azionisti mi hanno obbligato a cancellare ogni incontro, è la legge del più forte".

Premesso che secondo me sia la legge dei cafoni, in questo caso è almeno auspicabile una telefonata di scuse, che faccia sentire al bidonato un sincero rincrescimento o sorpresa, qualcosa che possa sembrare del rispetto.

Così facendo il mio caro DG mi ha fatto comprendere invece che io non fossi in cima alla scala delle rilevanze, che esistono ragioni per essere irrispettosi dell'altro, che lui contasse ben poco vista la propugnanza del suo nuovo coro di azionisti.

Ho 52 anni, molti passaggi difficili sulle spalle, ma davvero io questo modo di non rispettare la sensibilità dell'altro non la comprendo appieno, oppure meglio dire che il non farlo significhi non volere comunicare qualcosa. Che gli altri sono poca cosa.

Cerco di non cambiare, penso che la buona educazione e il rispetto dell'altro siano basi di una convivenza civile, penso anche si possa sbagliare, si deve essere capaci di chiedere scusa.

Il mio DG lo ha fatto ? Ma figurati, tracotanza di 4 bonus da strapazzo.