Coaching
Oggi l'ansia da prestazione coglie molti manager e imprenditori. E' normale rispetto al grado di complessità dello scenario di riferimento. Fare il coach ed in alcuni casi il councellor significa affiancare allenando i miei clienti, in un'interazione personale e professionale nel contempo. Decidere conoscendo le proprie emozioni, il modo in cui pensiamo di formulare un pensiero è un modo meglio ecologico di esercitare la leadership.
Coaching
Siamo sempre noi
E' una buona mattina. Dormito bene, baci ricevuti, qualche sprazzo di vera serenità. Si guida, si incrocia nel traffico un veicolo lento, si comprende sia un turista, qualche secondo perso, rallentato. Mette la freccia, vaga, nessuna reazione, comprensione, si allarga la guida e lo si passa, uno sguardo e un pensiero perché si trovi bene nella nuova città.
E' una mattina difficile, dormito male, qualche tensione, si salta in auto non sereni. Si incrocia nel traffico la stessa identica persona, con gli stessi movimenti e situazioni. Ci si innervosisce, lo si vorrebbe spingere, dirgli di darsi una mossa, lo si passa gasando e volando via, senza guardarsi.
Noi siamo tutto dentro questo: tanti mutevoli cambiamenti del nostro sentito, nel corso di una giornata, di una settimana o di un mese, non importa. Eppure gli altri ci appaiono diversi, noi siamo al centro di quello che proviamo, lo spazio per restare in contatto con il mondo chiuso nei giorni bui e solari nei giorni luminosi.
Rischiamo di giudicare o sottendere, accettare o rifiutare, baciare o sfuggire.
La vera grande sfida è il viaggio per un equilibrio interiore non che ci renda freddi o distanti, ma attenti e capaci di accettare la montagna russa potenziale senza permetterle di farci volare via gli occhiali.
Abbiamo bisogno di molta tolleranza attorno a noi, anche di decisioni forti certo, ma pure accettazione.
Cominciando da noi stessi, dentro. Per me un viaggio che sta migliorando, ammetto, con tanta fatica, lavoro e dedizione.