Ho conosciuto Luca Dal Monte nel 2013 la prima volta, è stato mio caro amico per un lungo periodo poi, ora l'ho perso di vista. Tutto cambia e si trasforma.

Il suo libro narra di molte tragedie della storia della Formula 1, di aneddoti e note. In realtà vi è una parte storica che funge da base dello scrivere, ma poi la felice penna ne interpreta luoghi, sapori e colori. Un intreccio notevole tra realtà e fantasia.

Lo consiglio anche a persone giovani, per farle entrare in contatto con ciò che fu davvero la massima espressione dell'automobilismo mondiale, quali fossero le poste in gioco, lontane da telemetrie, DRS, colloqui box e via di noia di questi tempi amari.

Luca come un pittore pennella questi racconti, rendendo il dolore e la morte un sapore che sa di epica dello sport, sanguinoso certo, ma che per questo mantiene un fascino che sopravanza il tempo.

Spero magari nel futuro di rivedere Luca per un saluto personale.

Edizioni Giorgio Nada / Giunti