Carla Dal Ponte non è una donna facile e nemmeno fa nulla per rendersi simpatica o godibile. E' però una vera personalità, che piaccia o meno, e i riconoscimenti mondiali che le sono stati attribuiti ne sono palese conferma.

Spesso nel Canton Ticino e altrove viene considerata arrogante, dura, scostante e altre amenità. Resta una donna che ha lottato per una sua visione di giustizia, ha raccolto successi certi come nel caso del processo alla ex Jugoslavia con gli arresti di Milosevic e Karadzic e che ha tentato di ripetersi con la vicenda siriana.

Ho letto il libro in poco tempo, mi ha generato incubi e ribrezzo, mi ha fatto comprendere quanto non si sappia e comprenda di vicende orrende a chilometri da noi. Lo suggerisco caldamente, è una lettura durissima in certi momenti, proprio nello stile della procuratrice, asciutto ma fendente.

Una lezione all'inedia e alla incapacità occidentale di voler fare qualcosa davvero. Ho anche ammirato la schiettezza sull'ammissione di sconfitta subita dalla signora Dal Ponte, anche questa espressa con una lealtà rara.

Da leggere e consigliare senza riserve.

Edizioni Sperling & Kupfer