La vita sa essere strana a volte. Conobbi Luca Dal Monte nel 2014 per i 100 anni di Maserati, ai quei tempi era il capo della comunicazione del Tridente. Aveva una passione folle per Enzo Ferrari e ricordo certe serate brumose a Modena nelle quali prendeva appunti e spunti per scriverne un libro che poi apparirà, dal titolo Ferrari REX. Certamente il libro più completo mai scritto sulla vita del mitico Drake. Diede le dimissioni dal marchio grazie al successo mondiale e decise, Luca, di divenire scrittore.

Io in quei tempi insieme ad un caro amico, Hans Ulrich, avevo preso i diritti o pensavo di averli del nome di Rudolf Caracciola e tutto preso da queste speranze e anche sogni proprio a Luca parlai che sarebbe stato bello scrivere un libro su questo grande pilota. In pochissimo tempo ricevetti il romanzo che solo ora è divenuto libro. Ne rimasi colpito, lo trovai fascinoso, fantasioso e speciale, proprio come Luca Dal Monte sapeva essere.

Il tempo trascorre e da parte mia molti di quei sogni su Caracciola si affievoliscono per tante ragioni che un giorno spiegherò, e di quel libro non rimase traccia sino a quando oggi su Formulapassion lo vedo presentato. Con Luca collaborammo su un'altra iniziativa editoriale attorno ad un modello storico Alfa Romeo.

E questo nuovo tomo contiene per me due emozioni assai differenti: la prima dominante resta la gioia che il nome di Caracciola sia tenuto in vita e luce. L'altro che forse quel Luca del 2014 mi avrebbe certamente chiamato per rendermi tardivo partecipe di una gioia agognata.

Ma questa è un'altra storia, fatta di emozioni condivise, rispetto e memoria magari.

Tre Giorni di Vento, edizione Fucina, di Luca Dal Monte