Musica
Racconto spesso agli amici che la musica sia una compagna di vita che non tradisce mai. Quando siamo allegri per cantare, malinconici per piangere, in auto per sognare e guidare, in ogni attimo della vita la musica ci tiene compagnia. È stato il lavoro di cui avrei voluto vivere nella vita, non ci sono riuscito, inutile nascondere la verità. Sono stato credo un bravo deejay già dal 1977, ascoltavo Alto Gradimento, la sera Gigi Marziali su Rai Due con Supersonic quando sul Radiocorriere TV si mettevano ancora i titoli delle canzoni che sarebbero state trasmesse con una settimana di anticipo. Sì la musica è davvero tutta la mia vita intima (figli ed amori a parte ovvio), la parte migliore di me. Ancora oggi quando a Milano o Lugano faccio una serata per divertimento o beneficienza, mi metto lì da solo, bevo solo acqua naturale e lascio via tutti, solo io e la Mia Musica per viaggiare dentro a me e a fotografie splendide di una vita davvero troppo vissuta.
Musica
Anita Baker@Montreux Jazz Festival
Un dono che diventa un chiaro pezzo di vita. Ho amato Caught Up in The Rapture of Love nel 1986, entrando in un ristorante di Lugano vicino all'Ospedale Italiano. Tutto inizia lì.
Poi l'auditorium Strawinski di Montreux, l'anima di Quincy Jones ovunque con quella di Claude Nobs. Lei entra, inizia e su No One in the World capisco che io sono lo stesso, che voglio tornare lì, dove ero, malato di musica, chissenefrega dell'uomo che fa eventi e business, questa musica e il Dono che ho ricevuto mi parlano forte. Spaccano tutto, il mio cuore sussulta pieno, lacrime vere di emozione, perché scoprire che nel profondo io sia restato lo stesso, a 58 anni, come anni prima racconta che sia là che voglio tornare.
Come quando perché non lo so, ma questo concerto è UN DONO per me, mi libera lieve, finalmente, dopo ore giorni settimane mesi anni di lavoro lavoro lavoro lavoro, apparentemente molte moltissime cose. Ma in realtà Anita mi dice solo, Paolo riprenditi la vita, quella vera, quella che senti dentro.
Concerto eccezionale, vorrei presto scrivervi, a tutti, nessuno escluso, che ho Givin' you the best that I got, e poi nulla più.
La musica porta nei luoghi più veri profondi e nascosti di noi, di me, di lei.
Grazie Anita, per sempre, diva stupenda. Lezione appresa, qualche tempo solo per agirla. Promesso.