Musica

Racconto spesso agli amici che la musica sia una compagna di vita che non tradisce mai. Quando siamo allegri per cantare, malinconici per piangere, in auto per sognare e guidare, in ogni attimo della vita la musica ci tiene compagnia. È stato il lavoro di cui avrei voluto vivere nella vita, non ci sono riuscito, inutile nascondere la verità. Sono stato credo un bravo deejay già dal 1977, ascoltavo Alto Gradimento, la sera Gigi Marziali su Rai Due con Supersonic quando sul Radiocorriere TV si mettevano ancora i titoli delle canzoni che sarebbero state trasmesse con una settimana di anticipo. Sì la musica è davvero tutta la mia vita intima (figli ed amori a parte ovvio), la parte migliore di me. Ancora oggi quando a Milano o Lugano faccio una serata per divertimento o beneficienza, mi metto lì da solo, bevo solo acqua naturale e lascio via tutti, solo io e la Mia Musica per viaggiare dentro a me e a fotografie splendide di una vita davvero troppo vissuta.


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Grazie Joao, grazie per sempre

E' morto Joao Gilberto, il padre della batida e del bossanova, aveva 88 anni, un carattere difficile e molte liti alle spalle.

Lui è stato un mentore per me, un fulcro di pezzi chiari della mia esistenza e della mia cultura musicale e tanti spezzoni della mia famiglia. Ricordo come fosse ora Piero che ballava il bossanova con mamma e mi insegnava i passi al Forte con Lacoste azzurra pantaloni di lino e scarpe leggere di corda, abbronzati e lievi come gli anni '60, pronti per andare alla Bussola ad ascoltarlo e applaudirlo.

Ricordo Marisa con il cancro oramai terminale riuscire ad essere sorridente solo con le note di Wave da Amoroso, un LP che Valens mi aveva fatto conoscere e capire a Radio Campione nel 1977 con quegli struggenti archi di Claus Ogerman, altro genio. Si sedeva nella poltrona grande di pelle della mia stanza, stanca, consumata e ascoltava Wave, la canticchiava e finalmente sorrideva.

E poi le parole di Bruno Martino e Fred Bongusto che adoravano questo omino minuto semplicemente geniale, ma che non voleva mai uscire dall'albergo in Versilia per timidezza e amore solo per la sua chitarra e musica. Lui, Joao che ha inventato la Garota de Ipanema, Desafinado, che è stato negli USA a inizio anni'60 abbagliato da troppo successo e dalla vicinanza con i grandi del Jazz. Lui che con Tom Jobim e Vinicius de Moraes ha lasciato musiche che sono semplicemente appoggiate in mezzo al cielo più bello, lui che se nei concerti c'era troppo rumore se ne andava, che aveva scoperto questa voce dolcissima per una malattia alle corde vocali, lui che per me è stato un Amico che nelle sere più malinconiche della mia vita si è sempre seduto vicino al mio cuore.

De Moraes disse una volta di loro tre che nemmeno avessero capito come fosse possibile avere scritto musiche così divine, nel senso di vicine al Paradiso. Ma il mondo intero si inchinava alla loro immensità.

Stasera sono davvero tanto solo, davvero tantissimo: il pensiero di Marisa e Piero e della sua musica e dei miei anni trascorsi sono tutti racchiusi nel tuo viaggio verso il per sempre caro Joao. Grazie di avermi insegnato la musica, la dolcezza, la poesia, sai Joao è strano, mi sento solo ora.

Ascoltate Wave e capirete meglio secondo me, intanto io lo faccio e riempio di baci la mia mamma che ora ha il suo Joao vicino e forse quei sapori del Bossanova con papà li sapranno ritrovare, anche loro, per sempre, come certi amori.

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