Raccontano non sia vero, che sia populismo, che dietro ci siano manipolazioni dell'opinione pubblica. Eppure i casi di persone ticinesi allontanate per fare posto a personale italiano low-cost aumentano ovunque e a ogni livello.

Azienda mondiale, settore meccanica di precisione (per non rendere riconoscibili le due persone) perde il Ceo svizzero e ne ingaggia uno della vicina penisola, zona centro. Prima decisione: spingere sul cambio tra personale residente (caro) con personale italiano (low cost).

Una neo mamma al rientro del posto di lavoro si trova obbligata o ad accettare una riduzione di stipendio e di responsabilità o ad andarsene. Un'altra signora da più di dieci anni idem.

Tutto perchè il Ceo svizzero è andato in pensione.

Fa molto male assistere con impotenza a tutto questo, nel colluso silenzio istituzionale e nella presa in giro dell'uso manipolatorio dei dati. Anche un solo caso è troppo, anche uno è fuoriluogo. Potrete pensare che sia "il mercato bellezza" come si diceva una volta. Io penso che in parte debba essere così, ma questo non è mercato, è la giungla dei furbi. Poi tante cose vengono scritte da persone più preparate di me, ma lo stesso in genere il tema del depauperamento del nostro cantone fa paura ed è sotteso.

Penso a quelle due donne, penso a cosa sentano e provino, penso a come debba essere terribile essere vittime di un'ingiustizia.

La più grande di tutte è continuare a fare finta di nulla gestendo il problema con molle colpevole e correa lentezza.