Ci sono silenzi così roboanti che mi fanno davvero pensare attorcigliando in modo disordinato le idee, alla ricerca di un respiro che le arresti o almeno rallenti. Questi cieli fatti di nuvole ombrose dense degli errori commessi e squarci di luce che narrano di futuri migliori, colmi di apprendimenti.

Osservo il circostante, mio e solo mio. Vedo una cartolina mai spedita e consegnata a mano a dire che ci si è pensato, ma poi forse si è palesato il dovere di farlo ma non l'amore di andare sino alla bucalettere. Sciocco francobollo mancante, come mancante è la passione durevole.

Molto scivola via, e il piccolo il minuto il modesto sa essere a volte tagliente assai più del macigno perché ci assale di lato, improvviso, inatteso. Poi però la mente e il cuore si proteggono ed iniziano una spasmodica ricerca di buono bello profumato. Profumo: chissà perché l'odore di talco dei miei bimbi mi appare spesso come luogo di purezza e di momento inossidabile, come foto non sgualcibile né lenibile.

Questi silenti pomeriggi che mi tengono compagnia, con folletti e gnomi urlanti e malinconie segmentate. Cerco e trovo un poco d'azzurro, nessuna pochezza riesca a togliere quel colore dalle matite della mia vita.