Ci hanno inculcato un bel mito: essere in forma, sorridenti, pronti alla prestazione, efficienti, fit, sempre o quasi. E quando così non è chiedersi subito perché, cosa fare per tornare "come prima", per recuperare, per sottendere.

Oggi sono più lento, mi attraversano piccole malinconie e pensieri volti non verso il sole. Sono stanco, molto stanco, il mio corpo mi sta comunicando per prima cosa questo e di conseguenza la mia mente rallenta la rotazione.

Ho mangiato una macedonia all'aperto, sono passato a dire una piccola preghiera e un pensiero al cielo che guardo sempre, non so bene chi ci sia là, ma mi fa star bene sperare. Lascio che i down stiano in me, non li voglio per sempre, ma sono parte di me, e per fortuna arrivano poco, di rado, sempre come invitati che non suonano il campanello.

Non mi fanno paura, non mi bloccano, se non per un breve tempo - breve o lungo ? mah - ma li accetto davvero. Mi accompagnano inerme a vedere cose e emozioni che cerco di non vedere, sento pulsioni e dolori che appoggio sotto il tappeto dell'essere, mi aiutano a prendere almeno qualche granulo della polvere che dimentico lascivamente.

Gli occhi mentre scrivo sono pesanti, oggi staccherò prima, mi concederò di più per me, non sentirò colpe o ansie, mi alloggerò morbido in parti ferme di me. In attesa della nuova energia che arriverà e mi illuminerà.

Non sono spento oggi, non solo sole domani, sono io, con tutto me.