Cara Mamma, sei volata via il 23 agosto di oramai troppo tempo fa. Ricordo perfettamente che chiesi a Simona “ma le mamme non dovevano stare qui con noi sempre ?” Non è andata così per nulla e anzi quando ti penso, ogni giorno, mi dico che sia così tanto tempo che non scandisco quella parola piena di amore che è  m a m m a.

Non sono diventato come avresti sperato temo, non sono quella brava persona che avrei voluto essere per te ancor prima che per me . Sbaglio spesso, commetto errori, ho ferito persone che amo, ho deluso a volte amici, come papà sono a chilometri dalla perfezione. Eppure ho sempre sognato di essere dolce come eri tu, onesto come eri tu, pulito come eri tu.

Nel corso della vita ho percorso strade difficili cara mamma, mi sono messo a dura prova, sono andato al limite, spesso non ascoltando il cuore come avrei dovuto e il fisico come mi avrebbe salvato.

Mia dolce mamma vorrei almeno dirti che in una cosa sei riuscita: non ti dimentico e cerco di non dimenticare nemmeno io. Ho imparato a scusarmi, a pagare di persona degli errori, a rialzarmi e al mio massimo almeno, a rispettare le persone con amore. Anche quando sbaglio.

Cara Maria Luisa, per tutti Marisa, vederti giocare a poker, fumare solo Dunhill verdi, abbronzata, con occhi azzurri pieni che sono tornati in Gabriele, il bossanova con papà, Capannina e Bussola, le spalle ampie da nuotatrice olimpica, il latino e mille mille altre cose, tutte sono in me. Per sempre.

Ho ancora qualche anno per derimere i miei errori, sistemarli e prepararmi al grande citofono.

Ciao mamma, quel 23 di agosto è il segno che mi ha inciso.

L’amore non finisce mai. Davvero.