Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Coronavirus - 7
In questi giorni ho scritto meno perchè sto riflettendo molto, leggo, ascolto, mi informo, cerco di capire quello che è possibie comprendere.
Ma ho dentro di me un dubbio grande che cerco di sezionare al meglio: codificare cioè se vaghi dentro perchè sono stanco, spaventato, triste, fiducioso, lucido o che altro.
La frase è scolpita perché udita anche da tante persone che conosco: RIVOGLIO LA MIA VITA DI PRIMA.
Ecco, non ne sono certo. Non ne sono più così certo.
Il dolore e lo strazio di questi tempi non entrano ora in questo pensiero, quelli sono lancinanti per conto loro e trovo rifugio solo nella preghiera e nel pensiero intimo.
Ma io, proprio io, quella vita la rivoglio tutta ? NO, è incredibile come qualcosa si sia spezzato, perché NO gira forte dentro al mio animo e sentendolo così nitido è evidente e saggio ne vada a caccia.
Penso poi in realtà che stia accadendo a tanti di noi, spero moltissimi. Se lo sentiamo questo suono agiremo il cambiamento che è prima di ogni considerazione interiore. Sarà una rinascita, questa è la chance.
Non riesco a bloccare l'elenco di emozioni che NON avevo avuto il tempo di tenere lentamente in me: amore, figli, Natura, lavoro profondo e minuzioso, attenzione alle parole, cultura, giardino, musica, interessi, libri e 100 franchi in tasca che durano giorni interi, gli altri. Certo non ero un automa, ma ora caspita li odoro tutti questi sentimenti, uno ad uno.
Non desidero essere frainteso: amo ad esempio il mio lavoro, ho passione nelle cose che ho fatto sinora, mi piace stare con persone, ma il turbinio che mi aveva mangiato l'anima non lo avevo nemmeno sfiorato. Mi appariva solo la logica conseguenza di un poco di successo e soddisfazioni, sveglie sempre anticipate e abbracci dimenticati in notti troppo tarde. Mille oggetti e cose, mille sensazioni da prendere e bruciare, davvero, un vortice.
E poi, in 30 giorni, lo scientifico virale smontaggio di una situazione collettiva del vivere, lo scrivo di nuovo, 30 giorni. Macerie di un sistema legato al consumo per essere felici. E malati, ora, per molto, grande difficoltà per il percorso di guarigione.
Queste sono risposte da cercare minuziosamente, io lo faccio con me stesso, non pretendo garanzie di comprensione rapida, ma ho un ma enorme chiarissimo.
Il MA è che noi nasciamo tutti animali: ora il comfort ha ucciso il nostro istinto, non abbiamo freddo, o fame, spesso nemmeno paura sino poco fa. L'istinto se lo cogliamo è infallibile, legge con perfezione. Ci capita quando incontriamo persone che non ci piacciono al primo colpo. Per educazione e cultura rifuggiamo dalla sensazione, ci diciamo che dobbiamo dare una chance e non essere pregiudizievoli, poi dopo un lungo giro torniamo alla casella di partenza: avevamo ragione.
Ecco, io ascolto il mio istinto ammettendo di non averlo ancora compreso.
Rivoglio la mia vita, certo, ma non tutta, questo certamente.