Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Coronavirus
Sono giorni spesso per molti con il fiato sospeso. Tutti siamo colpiti emozionalmente, io pure, ho alcune aziende che si occupano di eventi basti dire, certe sere il fiato un poco manca. Ripetersi di restare calmi è come un mantra tardivo e inutile che alimenta soltanto ulteriore respiro corto.
Ho provato in una notte a mentalmente scrivermi dei post-it di qualcosa che possa cercare di imparare da questa storia della quale prevedere il termine è impossibile in realtà.
Ecco i miei foglietti volanti:
- la Cina si è dimostrata una nazione poco seria e democratica, incapace di gestire un'emergenza mondiale che ha trattato inizialmente in modo superficiale, dirigista e ottuso
- la nostra dipendenza occidentale con e per la Cina è troppo grande e pericolosa. Sono un mercato cui ad esempio il Lusso si abbevera troppo e se si blocca, si entra in crisi. Stesso dicasi per la filiera dell'approvigionamento, la ricerca del minor costo alimentata dalla voglia di utili record e dalla pressione di noi consumatori ha reso la Cine un partner strategico irrinunciabile senza dovute garanzie
- le frontiere sono tornate di attualità così come le differenze tra nazioni e stereotipi
- abbiamo riscoperto di non essere immortali, invincibili, inattaccabili. Abbiamo compreso che con poco siamo vulnerabili, cancellabili, asportabili
- i social media e i giornalai/isti sono il secondo Coronavirus, zeppi di volontà di far notizia, clic e allarme e nessuno che li radia o mette in galera un mese per la responsabilità non rispettata. In particolare in Italia, la zuffa è stata criminalmente imbarazzante
- le persone dei paesi in quarantena hanno iniziato a dire di avere riscoperto i propri vicini, di essersi aiutati, di starsi vicino e darsi aiuto e conforto, interessante, una società più tradizionale e meno analogica, whatsapp della vita vera
- il CO2 è diminuito e la Natura è quella che più di tutti si sta giovando di questo rallentamento generale, spinta al collasso solo pochi giorni fa, ora ritemprata dalla nostra parziale dissoluzione. Madre Natura che osserva
- il traffico è diminuito e finalmente tante persone possono lavorare da casa, una delle frontiere per pensare di togliere smog dalle strade, ma solo Coronavirus ha dato una spinta a tutto questo
- la difficoltà di dire la verità semplice, non si muore di Coronavirus, si muore di un sistema sanitario che non può reggere una pandemia per numero di letti nel settore dell'isolamento
- questo choc potrebbe essere una chiamata del destino che forse si risolverà con un rallentamento o un vaccino. Ma che potrebbe dirci di essere stati avvisati con fermezza, dal destino o dalla nostra inedia decisionale e che ci chiede forse qualche cambiamento per sempre, doloroso
- ha insegnato che ci si abitua a tutto, anche all'inimmaginabile, ma che se qualcuno lo propone - il cambiamento - in un momento normale è spesso e solo un elemento di disturbo.
Non ho paura del Coronavirus, di quel che sarà, se mi ammalerò.
Ho paura di avere la certezza che se lo scamperemo, solo per la gioia di fare festa, non avremo imparato.
Ho paura di questo.