Ieri sera ho suonato la mia musica all'Etnic Sushi & Soul, divertendomi e lasciando attraversare i suoni curativi attraverso tutto me. Ho provato una gioia gigante nel rivedere una cara ex collega dei tempi della radio dopo 25 e in me - insieme proprio ai brani di quegli anni - sono scoppiate mille emozioni, ricordi, magie, tenerezze.

Al termine della serata nella dorata Lugano hanno rubato il portafoglio e il cellulare ad una cara persona. Un'altra malinconica conferma di una Svizzera sempre più mito, ma nella realtà piena di acciacchi che non si vogliono dire per pudore miope che porterà solo alla verticale del degrado. Una ferita per chi come questa persona è cresciuta in Ticino non chiudendo la porta di casa, sentendo il concetto di sicurezza permeato nella sua esistenza. Oggi non c'è più questa serenità di fondo, a dispetto di statistiche e goffi tentativi di mediocri politici di sottendere la realtà delle cose.

In una sera due mondi: speranza e delusione. In fondo in una sera c'è stata tutta la vita in realtà, non così sciocca da poter sperare sempre momenti di dolcezza, non così miope da pensare che tutto vada bene.

Ho guidato a tarda notte rientrando pensando a come cercare di essere dentro di me capace di tenere amore come batteria e sporcizia come qualcosa da buttare senza dimenticare.

Esercizio difficile. Ci provo.