Per me è stato un anno il 2011 duro, carico, emotivamente provante, pieno, luminescente e buio.

Sono stanco, svuotato, con una testa che mi ciondola per inedia e trasporto a cura del vento. Poca energia, bassa voglia, luoghi dolci al momento scuri e poco visibili.

Mi alzo stamane e penso ad un amico/conoscente, intensamente, lo penso per i suoi problemi di lavoro, per un Natale grigio e denso di incognite. Ama la Formula 1. Io ho ricevuto una bottiglia della Sauber di splendido Satin di Franciacorta. Penso di donargliela, così di botto, in un attimo, come dire che mi gioco un suo sorriso di un attimo in cieli cupi con la mancata dolcezza delle mie papille gustative.

Poi mi balena nella mente: ma lui cosa hai mai fatto per me ? Quando si è dimostrato un amico ? Ricordi Paolo un attimo di gentilezza o dolcezza pari alla tua ? Penso di non portargli la bottiglia e di godermela.

Vado in doccia.

Mentre mi lavo anche il mio cuore e la mia mente si lavano, forse.

Penso: ma Paolo come puoi avere pensato alla generosità come ad una bilancia ?, come ad una partita doppia (tipo quando offri una cena e ti senti dire la prossima volta tocca a me) ?, come hai potuto soppesare ?

Il gesto non ha peso, ha slancio.

Quando sei stanco o triste o vuoto o sbandato o suonato la voce del gesto del cuore è meno brillante e diretta, diviene convulsa o stiracchiata. Ho ogni giorno che passa voglia di restare almeno giovane nell'ascolto dei miei istinti per gli altri migliori, accetto di diventare zoppo ma non nel cuore.

Ho preso la mia bottiglia, l'ho portata, ho respirato quel sorriso di un attimo, solo di un attimo.

Moneta suonante per un cuore affaticato.

Un abbraccio a tutti di Buon Natale, davvero.