Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Guardare indietro

Una cara amica mi dice spesso: "Paolo tu guardi troppo al passato, troppo indietro !"

Forse è vero, forse è la dinamica dei 50 anni in cui ti rendi conto che il saldo tra il vissuto e l'ancora da vivere sia numericamente a tuo sfavore, forse è anche il bilancio che compio degli errori e soprattutto delle persone incontrate e non riconosciute appieno. E' anche certamente il confronto quotidiano con molta barbarie attuale, la perdita di molte piccole cose e la non completa certezza che l'oggi offra ricambi migliori.

Penso che se abitassi in Cina, India, Brasile, Turchia, Sud Africa avrei meno questo sentimento perché il confronto con la parola futuro sarebbe piena di ossigeno e chance.

In Europa siamo decadenti e imbolsiti, ma non lo ammettiamo. E ciò si traduce secondo me in un clima da pre-crollo dell'Impero Romano. Tutto un daffare per mantenere ciò che non c'è e non ci sarà più, non sapendo cogliere il Nuovo che si potrebbe percorrere.

Il Nuovo è il maglione in  meno, l'ascolto della Natura che è Madre, il fanculo al Rolex, il ristorante non frequentato, e mille mille piccole rinunce e abbottonamenti che ci renderebbero più liberi perché con meno soldi da guadagnare, per il Nulla.

Non so se guardo solo indietro, ma mi sembra e sento che davanti ci sia troppa pochezza e confusione in cui il mio precetto di vita di fare il proprio dovere sia giusto ma deriso da chi realmente detiene la possibilità di governare e decidere.

Dietro sento il valore immane dell'Esperienza e della Storia, nel mio presente vivo le persone attorno a me e il mio lavoro, nel Futuro vedo ombre forti e pugnaci ma anche speranza che l'Uomo sappia risolvere.

Ma tutto questo inizia attraverso una revisione critica e dura del nostro e del mio modo di avere vissuto, in una riduzione del sè borioso e nell'umiltà di leggere di nuovo le piccole piccole dolci cose, sapendole trasformare in una luce duratura e calda, meglio dei finti led e dei brillanti computer.

La semplicità: lì oggi ci sono finalmente tutto, addolorato per averci impiegato 50 anni a capirlo e sentirlo nelle ossa, permeato da famiglia borghese milanese, una semplicità che ammetto la Svizzera mi abbia aiutato a trovare meglio.

Un augurio di buon anno e di ripresa del ritmo del lavoro, tante formiche suonate in cerca di una strada certa.