Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Ho avuto la febbre !
Qualche giorno con una febbre molto alta, per un periodo di 24 ore fissa ai 40° in stretta certa correlazione con troppo lavoro, pressione, responsabilità, impegni, doveri, soldi, raduno.....
Poi la pace, lo stordimento, quasi una magica narcosi. Giorni fatti di nulla, perdere il senso del che ore siano, capire che non ci si arriva e non ce la si fa. Basta. Splendido, malinconico, becero.
Splendido perché sentire il tempo scorrerti addosso con sorgere del sole e arrivo della luna ascoltati come tempo non come lancette, il nulla, l'inedia, mamma mia che galassia....
Malinconico perché ho scoperto con vigore come non mai di avere solo una marcia: avanti tutta ! Avanti tutta è il suono attorno a noi, è scoprire di poter mangiare la brioche leggendo il giornale ma alle 9,00 del mattino e non alle 5,50 perché é il primo giorno che tenti di uscire, è guidare non sentendo il traffico è chiederti davvero fuori da retoriche e demagogie, ma che senso ha ? Lasciatemelo scrivere e mi scuso, ma che cazzo di senso ha arrivare prima al citofono finale senza fiato ?
Poi in quei giorni è becero vedere come le cose galleggino giuste, si infilino in ordine, trovino un naturale posizionamento che porterebbe alla ripresa del benessere ad un sequel di azioni congruenti: lavorare da soli, meno vincoli, più tempo per sé e per le persone che ami. Nella solitudine della febbre l'ordine dei fattori è ordinato.
La febbre lievemente svanisce e allora si alzano prodigiose le ombre dei miti, dei valori e delle proiezioni: come faccio a lasciare a casa delle persone, non voglio essere egoista, c'è un senso profondo dello stare insieme e via discorrendo.
Sono balle, clamorose balle, che provocano febbri costanti e quotidiane come stress e ansia.
Amo la febbre lo ammetto, almeno mi regala alcune ore di speranza di essere migliore ed equidistante.
Poi la febbre del mondo e del ruolo mi prende ed è molto più virale.