Leggo molto sugli auguri e le banalità del nuovo anno, ne sono quasi affaticato devo dire. Mi sembrano un condensato di retorica che potrebbe fare impennare la mia glicemia.

In realtà il viaggio è lungo, spesso pieno di curve e se proprio devo cercare delle parole giuste per me pensando al futuro trovo dignità, verità e sogni.

La dignità di stare qui in questo tempo in un modo che possa essere giusto per me, sano, che mi faccia sentire bene. Verità perchè appunto io non abbia paura di sentire il mio profondo e agire in base ad esso e non solo a ciò che sia meglio opportuno, meno pericoloso e confortevole. Sogni perché in mezzo a deserti e barbari sono l'unico spazio in cui inseguire un'ideale, una visione, una persona, un amore, un'amicizia. E per sogni intendo quelli da realizzare non le utopie di coloro che aprono gli occhi rimanendo su comodosi divani.

E allora mi scuso ho pochi auguri da condividere per il 2019, specie dopo un 2018 semplicemente micidiale per me. Augurarmi non si ripeta ? No, il destino e la vita non ci appartengono, io sto nelle cose che accadono e le governo fin dove riesco ovviamente. La perfezione non è davvero qui.

Qui c'è solo vita, vera, tutta, senza sconti.