Apro la finestra di un sabato mattina, presto presto presto. La luna è tonda precisa e le stelle pure, fa freddo, andrò al lavoro anche se non dovrei, il dovere è questa cosa. Scegliere non scegliendo: perché la chiara linea di demarcazione resta cosa sia giusto fare piuttosto del semplice desiderio.

Scruto il cielo: in fondo ci vuole poco per me per trovare forza. Lo scruto, inseguo mille persone che sono là, le immagino indaffarate come fossero qui al mio fianco. Per ognuna ritrovo volti, pensieri, insegnamenti e moniti. Anche sorrisi, certo lacrime per l'assenza, ma lo stesso molto spazio occupato in me a dare luce e via. Del resto è da sempre che i marinai hanno usato le stelle per orientarsi in mari ampi. E la vita è un mare grandissimo, dove perdere la bussola è molto semplice.

Il bello delle stelle del mio cielo è che non solo siano fascinose da sguardare, ma pure guida certa nei tempi della burrasca.

Sperare sperare sperare: così sottile la linea di demarcazione tra sentirmi fuori luogo nel farlo oppure lasciare vincere il sentimento unito al proposito. Un faticoso gioco di alzarmi e sedermi perché non riesco a chiudere gli occhi sul brutto che vedo attorno, ma voglio intravvedere pure i semi della speranza che incrocio.

Un augurio di un sereno weekend a chi mi legge, solo per condividere quanto provarci ogni giorno sia un lavoro vero, perché significa governare i miei sentimenti e le mie stanchezze.

Le stelle sono molte, accenderle e ritrovarle compito di ognuno di noi.