Immaginate di volervi sedere ad un tavolo e di voler fare la pace con qualcuno: ci saranno cose che vorrete dire ed altre che dovrete accettare. Sarete coscienti che una mediazione pragmatica, con poca emozione e sangue, sia la strada migliore.

La Svizzera si è seduta a molti tavoli cosciente che debba mettere ordine in talune sue realtà e storie, specificatamente la relazione con il segreto bancario e l'evasione fiscale. Lo ha fatto con molta umiltà ed anche qualche calata di livello complice la pressione delle banche - che in questo momento non collimano con le esigenze della Svizzera tutta ma piuttosto con loro paure di arresti e esigenze di andare altrove ad aprire filiali licenziando personale svizzero - e come spesso accade a questo paese con pure qualche dabbenaggine.

Quello che colpisce maggiormente è come gli altri Stati, mentre si tratta, nel caso della Germania comperano CD a pagamento profumato da delinquenti che glieli cedono. Confermando che da una parte si tratta e dall'altra si fotte. Sarebbe come dire che al vostro tavolo di pace di cui parlavo all'inizio nel sedersi con la moglie a parlare venga anche il suo amante.

Colpisce pure come gli Stati che fanno la morale alla Svizzera siano poi loro stessi produttori di situazione poco chiare: la normativa fiscale del Delaware nel caso degli USA, Jersey e Guernsey per la Gran Bretagna, Lussemburgo per l'Europa.

La politica - che a livello planetario è debole come non mai specie in occidente - non regge una sfida così complessa, chiusa tra la paura di un'isolazione svizzera ma anche contraria ad una rinuncia eccessiva.

UBS e Credit Suisse a parte fortunatamente le altre banche del paese non la pensano uguale sugli accordi fiscali, coscienti che siano i due giganti quelli che ne hanno maggiormente bisogno per tappare situazioni imbarazzanti del passato. Gli stessi giganti che aiutati dallo Stato nella crisi hanno preso management spesso stranieri, aperto call-center in paesi dell'est, fatto il ragionamento che con il costo di un private banker svizzero se ne assumono due italiani.

La Svizzera è davvero ad un bivio della sua storia.

Io che sono straniero in questo paese semplicemente splendido per molti aspetti, spero solo che il senso della storia elvetica, il recupero di un orgoglio e dignità pieni, il senso della rinuncia e del ridimensionamento morbidi prendano piede e vigore e che cancellino questo ventre molle di pochezza che gli ultimi tempi mostrano.

Dovremo rinunciare a qualcosa è vero, ma le fragole della Turgovia sono altrettanto buone dei Kiwi e milioni di svizzeri dei secondi hanno potuto fare a meno per anni. Dunque pure di molto altro ancora se servirà a non divenire servi sciocchi di un'Europa priva di valori.