Per il prossimo 2022 ho davvero poco da dire o sperare o predire o pensare.

Questa è una piccola biblioteca di montagna, lungo una passeggiata, aprendo le porticine ci sono dei libri e vicino una panchina al sole per riposarsi e fermarsi a leggere. Nessuna ruba o rovina i libri.

Ecco questa è la Svizzera che amo dal 1977, che sogno possa cambiare, ma restare immutata nella sua civiltà e nel suo rispetto del prossimo, in un senso civico che le ha fatto onore.

Ho osservato come molte persone usino questo paese oggi, prendendone i vantaggi (molti), ma mai davvero pronti a ridare ciò che si è ricevuto. Ho una fila di amici che si sono fatti svizzeri solo per convenienza.

Io non sono svizzero, ma credo che comperarsi nazionalità, usare permessi facili, chiedere perché lo stipendio non sia pagato in euro, siano alcuni segni di una deriva che forse non si fermerà più.

Non sono perfetto, commetto errori, ma ammiro questo paese cui auguro nel 2022 di riuscire almeno a contenere il degrado che è il vero Covid del per sempre.

Un sereno 2022 a chi se lo merita, nella speranza che la parte migliore di noi riesca a emergere.