Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Salvatore
Salvatore ha degli occhi azzurri meravigliosi, lucidi e chiari, proprio come il suo mare che quando guarda lo emoziona. Per lui il mare è molto, lo capisco dalla cauta narrazione dei venti, dalla dolcezza del movimento con la quale issa o ammaina la bandiera rossa, dalla dignità del volto che quando mi narra di cose tristi si perde ben oltre l'orizzonte.
Salvatore sogna di essere marinaio incursore, per la Marina Militare italiana, 20 posti per anno: nemmeno lui sa come gli sia nato questo desiderio, ma è ferito nell'animo, lo dice la tristezza latente del viso. Per fare spazio ad un raccomandato gli hanno certificato di avere la tendenza ad essere sordo e muto, ha ricevuto una pensione di invalidità da lui rifiutata, ma lui ha compiuto il periplo di non so cosa e dove per spiegare che parla e sente e che vuole riprovarci di nuovo, ma questa volta senza trucchi o inganni. Mi chiede come fare a sperare che questa volta possa avere la dignità di vincere o perdere in una partita onesta. Lui vorrebbe essere scartato se davvero non capace, non solo perché - mi dice - io non conosco nessuno. Non c'è nemmeno rabbia nelle sue parole, questa è la durezza del Meridione, quello che ti fiacca la voglia di lottare, quella che ti fa capire che non esista chance di resurrezione. Cose che noi polentoni sentiamo lontanissime.
Il vento di Ponente sferza una giornata fredda anche nel mio cuore. D'inverno aiuta il padre che ha comperato qualche ettaro per coltivare i pomodori di Pachino una squisitezza che i compratori all'ingrosso - che lucrano sui contadini - pagano 10 centesimi di euro al chilo, avete letto bene. Il pomodoro di Pachino è una specie squisita e riconosciuta, Salvatore mi racconta di quanti stampino l'adesivo finto e lo applichino al prodotto comprato spesso in Tunisia e Spagna, senza che avvengano controlli. Mi chiede come fidarsi di uno stato che non ti protegge nemmeno in quello e poi mi spiega che mentre a loro sono vietate molte sostanze pesticidi sui loro pomodori da dieci anni, ai tuinisini e spagnoli questo è permesso ed è per questa ragione che entrano sempre di più e meglio nella Distribuzione. Circondati da falsari e furbi.
Salvatore è giovane e magro eppure sembra così stanco e sfiduciato, con una malinconia e fatica di vivere che sembra incisa sotto la pelle, perché il crimine consumato è quello di esportazione della speranza. Sono incapace, sono inutile perché non ho parole da dire, se non un banale invito a non mollare. Nel silenzio penso a quanti lo abbiano fatto, a quanti sfiniti siano andati a cattive compagnie o nell'inedia. Facile da qui pontificare sul darsi da fare e lottare: uccidere la speranza è un delitto tra i più vili.
Questo mare caro Salvatore, il mare che hai dentro come narra il film, deve in qualche modo darti quello che speri e attendi. Che l'onda, la prossima onda, ti sia amica, di cuore.