Sei davanti a me, una enoteca di Zurigo, pieno di parole e di racconti. Di cibi cotti e preparati e decisioni condotte. Giardini su terrazzi e video su autoarticolati. Pieno di vita e di cose, come giusto sia, come lacerante è.

Sei semplicemente grande, degli altri, di tutti, meno mio se non nel cuore. Sei in volo, attrezzato a dovere certo, volo non solitario, papà seduto molto in fondo al sedile di questa cabina, come giusto sia, come lacerante è.

Trovare la gioia di quanto stai divenendo, appoggiando il mio cuore chissà dove, muscolo che batte forte d'orgoglio e di impeto maschile per un baldo figlio in corsa per il mondo. Qui a Zurigo, le gocce modeste di piovigine puzzano di lacrime emozionate forse, lo sferrugliare di un tram gocciolinante è solo una parte di un set finito in un bacio e un abbraccio, perché poi rientri da ora nella tua vita, io parte di un attimo, come giusto sia, come lacerante è.

Ciao Lele, stasera ho visto come tu sia di tutti ora, pronto, come giusto sia, come lacerante è. 

la foto della copertina è di © Gabriele Spalluto così come la poesia.