Dunque, oggi sono quattro anni che non ci sei più, ma in realtà non è vero. Perchè ogni giorno sei qui dentro me, ogni giorno ti rivolgo un pensiero anche minuto, ogni giorno il tuo cellulare e mail li ricordo a memoria, ogni giorno le nostre cartoline di vita riempiono il mio cuore.

Cosa vorrà poi dire che sei morta ? Cosa vuole dire morire per chi nei fatti non morirà mai ? E poi in realtà chissenefrega di questo giro di parole. Parliamo della rabbia semmai, del vuoto ingiusto, di Adele che non hai potuto vedere come nonna (per certi aspetti per fortuna, ma scherzo....), dei matrimoni, vite, separazioni, scelte e amicizie che sono altrove. Il cielo ha un dono in sè: è infinito, ed è proprio negli infiniti che si appoggiano gli amori immensi e senza tempo e limite.

Io faccio così cara sorellona, lo guardo spesso il cielo, lo guardo per me che specie dopo la tua morte sono cambiato tanto e quest'estate ancora di più complice un dolore e un bastardo che mi ha tagliuzzato tutto e forse io gliel'ho permesso imbelle. Guardo questo cielo, ti trovo sempre, trovo tante risposte, tanti silenzi luminosi, tante stelle appoggiate, un senso di spazio, di sempre, di pace.

Anche ora, mentre scrivo lo guardo sai ? Certo che ho gli occhi lucidi, è sempre come piovesse il cuore del primo giorno senza te e di quel dirmi "....sii felice", io so perfettamente cosa volessi dirmi di te e per me. Lo so, scolpito.

Dimenticare..... ho deciso di tenere acceso il tuo sito cara Simonetta Giovanna Maria (accipicchia che pacco erano i genitori degli anni '50 e '60, io Paolo Guglielmo Cesare poi, che dire ....) perché quella bicicletta che vola nelle stelle - un poco come ET - pedala per sempre e per tutti. Mi sono preso il tempo di rileggerlo il sito, tutto, piangendo. Ho trovato davvero che dimenticarti non sia proprio possibile.

Io seguo mia sorella, per sempre

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