Sono sereno, molto sereno. E' una sensazione bella per me come credo per tutti. Vivo da anni molta pressione, molta tensione per risolvere incastri costruiti da solo, giornate di gioie grandi insieme a tonfi del cuore nel buio più vero. Una specie di su e giù tormentato. E invece in questa camera d'hotel, dopo una giornata di qualche lavoro ma molte auto, odore di gomma e benzina di F1, casino e pause, ecco ora in questo silenzio penso alla fortuna.

Quella di essere stato per qualche ora - e le prossime - nel mio mondo preferito, in un sogno di bambino che ascoltava il nonno parlare di corse, di Alfa Romeo, di Ascari e Villoresi. Di uno zio pieno di Alfa al Giro d'Italia con il mio papà. Di tante macchinine da sempre amate e tenute via con amore. Di figurine dei piloti famosi, di lacrime per Gilles e Ayrton. Di miti della scrittura primo fra tutti Pino Allievi. E belle donne pure, come Silvia ad esempio.

Sono sereno, lo so magari è un attimo o poco, ma c'è e lo assaporo non con la paura che voli via, con la gioia che ci sia.

Chissenefrega del solito lunedì di "come è andata la posta ?"