Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Tutto dentro files
Dovessi andare da Stefania mi direbbe subito che non sia capace di lasciare andare le cose e le persone, che poi è spesso la sindrome del collezionista che tiene appunto oggi per restare aggrappato alla paura del tempo che se ne va e dei ricordi che scappano via.
Forse è proprio così. 9'200 sono i contatti nel mio I Phone, eppure spesso ancora cerco di ricordarli tutti e di tenere nel cuore qualcosa di loro, chi di più certo chi di meno, ma vorrei non dimenticare, desidero che il tempo non logori post-it di vita grandi o piccoli. Allora mi capita nella notte, in un viaggio, in un attimo che proprio come certe boe di visibilità dei sub torni a galla una persona, un volto, una situazione. Decido spesso di mandare un messaggio, un saluto, qualche parola.
Mi chiedo se lo faccia per me o per lei: a me sembra un modo di dire che dimenticare sia la forma più strutturata del morire, perché le persone amate e morte lo sono davvero solo e unicamente se scivolano nell'oblio. Non potrebbe essere altrimenti, come poter sennò accettare ad esempio che mamma e papà scappino nelle nuvole senza noi ?
In quel telefono cellulare c'è la memoria tampone che il mio cuore e il mio cervello faticano a gestire tutto da soli, perché i muscoli e le emozioni si consumano, l'I Phone, batteria a parte, no. Ma lui non è così intenso come il ricordo, questo proprio no. Ieri notte sono passate nella mia mente due care persone che non vedo da tempo, troppo credo, e oggi subito, la mattina di Pasqua ho scritto loro, senza senso o necessità alcuna, solo per dire loro che siano ancora qui con me. A volte appoggiate su scaffali polverosi della mente, ma ci sono, basta riprenderle, soffiarci sopra un poco e guardarle di nuovo.
Certo forse è un iperbole pensare di volere bene a tanti, forse solo un mio modo di non sentire solitudine o malinconia, Stefania mi direbbe chissà quante cose sul valore del lasciare andare, magari è arte, certo benessere. Dicono alcuni che nella mia pancia e nel mio stomaco ci siano le persone che amo ed ho amato, allora questa è l'unica volta in cui sono contento di avere la pinguedine.
In questa uggiosa mattina di Pasqua ho festeggiato dentro di me di essere così, mica né giusto né corretto, solo così: pieno zeppo di persone che mi illuminano la vita e il sentiero, ogni giorno.
Grazie, semplicemente grazie.