Pensieri
Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.
Pensieri
Umberto Galimberti
Lui è salito sull'auto a Milano, il viaggio sino a Chiasso come una scossa elettrica, fatta di sollecitazioni, pensieri rapidi, visioni e risposte secche. Su tutte una domanda : "ma lei saprà porre un quesito intelligente ?" Buon inizio.
Poi a Chiasso una conferenza in piedi, 82 anni, 1 ora e 5 minuti, filata, lucida, tagliente, chiara, visionaria in una sala che era ammutolita, silente, nessun cellulare, non volava una mosca. Le persone attonite, invase, prese dal percorso anche spaventevole di una probabile verità.
Infine un lungo infinito applauso.
Ecco Umberto Galimberti è stato tutto questo, specie nel viaggio di rientro in cui nuovi pensieri si sono presentati e condivisioni. L'ho lasciato nella sua e mia Città Studi a Milano a notte fonda.
Guidando verso casa la chiara emozione di avere incontrato un uomo semplicemente unico.
"...L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.
Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura." (Feltrinelli)