Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Un Ticino che cambia, troppo ?

Sono italiano, orogliosamente italiano, perdutamente innamorato della Svizzera, proprio la Svizzera, non sempre il Canton Ticino. Ho la fortuna di abitare pure molto nei Grigioni, il luogo dove mi sento a casa davvero.

Cerco un collaboratore: si presentano 14 laureati all'Università dei Poveri Ragazzi di Lugano, tutti italiani e tutti pronti a lavorare per pochi soldi.

Vado al bar ed incontro un amico: "ho spostato la ditta in Ticino e presto ci vengo anche io. Mi conviene."

Vedo un'amica piemontese dopo lungo tempo e afferma: sì adesso sto qui, fiscalmente ne vale la pena.

Un mio consulente aziendale italiano va dal mio fiduciario svizzero ed in un attimo ha un'azienda qua, fattura da qui e a breve viene a stare in Ticino, famiglia compresa.

Il mio vicino comasco in Engadina si è trasferito armi e bagagli qui. In un mese.

Il mio amico sindaco Moreno Colombo, amico per davvero, è felice che un call center di sottopagati italiani abbia aperto a Chiasso, pagando la gente in euro e potendola licenziare rapidamente in caso di modifica del lavoro.

Lo ammetto non capisco: quando venni qui molti anni addietro feci lo sforzo di integrarmi, capire questa gente che ora sento la mia gente, amare la storia di questo paese e le sue tradizioni. Essere cioé in certo modo svizzero pure. Ed oggi sentirmi a mio agio, a casa.

Tutta questa gente ho la sensazione di pelle che sia qui senz'anima, scappata da un paese di furbi senz'anima oramai e che qui ci porta solo i porci comodi che arrichiscono la stessa casta in casa nostra che lo scudo ha punito.

Gli affitti cresceranno, le auto fuori parcheggio pure, così come cartacce e coca cola buttate ai bordi e tutto il resto a seguire. Non si tratta di xenofobia - lo ricordo sono italiano - ma di capire se questo è il progetto di mondo - bastardo e contaminato - che sognamo e vogliamo davvero. In un territorio medesimo che dimentica le sue radici e orgogli, pronto a cogliere i diritti più che i doveri, incapace di darsi delle regole.

La gente si ribellerà, come sempre troppo tardi e male, ed ha iniziato a farlo due domeniche fa. Capirli e dare loro una risposta è un dovere, restare svizzeri un imperativo.

Niente a che vedere con accoglienza e ospitalità, ma almeno sentirsi ancora bene in casa propria. Non in affitto.