Questa è la storia di un'amicizia lunga oltre 40 anni, quella con Michele Alvarez della ditta Emme SA di Bioggio.

Miguel è una delle persone più straordinarie io abbia conosciuto nella mia vita: litighiamo e discutiamo, siamo entrambi ammalati di F1 e della Ferrari, lui è l'unico che potesse anni addietro prendere la palla al cane di Michael Schumacher e farsi redarguire dal medesimo, solo lui poteva parcheggiare la M3 nel paddock di Imola durante i test di F1 e sgommare sgasando  come un bimbo il gusto musicale dei tempi Altec lontani dai miei di Galaxy.

Miguel è un genio, un datore di lavoro impeccabile, un professionista che - quasi sempre ah ah ah - ti tira fuori da qualsiasi gabola. Ama la sua famiglia, vive per il lavoro e per essa. Sì il lavoro essendo passione pura è la vera unica amante di Miguel. Ha dato tutto sè stesso al lavoro, inteso come dedizione.

Poi Covid: il nulla, calendari da fitti a vuoti. Giornate da reinventare, oltre 40 collaboratori da pagare, un mondo che ti crolla e mentre stai seduto alla scrivania sai di non avere responsabilità alcuna. Di nessun tipo. Ma tutto crolla, cigola, i sogni i tanti sogni, le ore le migliaia di ore diventano nulla o poco.

Eppure, eppure, Miguel cerca ogni giorno di tenere duro, sta reinventandosi, attende, spera, lotta. Poche le lamentele, molte le idee in testa.

Io mi alzo in piedi davanti a te Miguel, e davvero levo il cappello in segno di deferenza. La dignità con cui attraversi tutto questo, quanto questo enorme, ti renda orgoglioso di te, ma anche certo che il cielo e il destino per quanto avversi, non possano accanirsi su persone me te. Esistono amicizie che io definisco luminose perché illuminano, tu sei il mio palo della luce.

Il mio augurio a tutti per il 2021 è di rimboccare la maniche, e fare.

Per blaterare c'è ben altro tempo.