Hanno scritto parole e parole su questo efferato esempio di cronaca cittadina. La retorica si è profusa a ettolitri.

La domanda che mi pongo è perché non vi sia più la certezza della pena e il coraggio di dire le cose come stanno.

E le cose - a mio parere - sono queste:

• le persone coinvolte, praticamente tutte, avevano avuto problemi con la giustizia, a diverso titolo e intensità. Alcune di loro erano in libertà dopo avere commesso reati da pochissimo tempo e comunque si erano distinte negli anni per una serie di reati appunto. Ma erano libere.
• in Svizzera una quota rilevante di reati mortali o gravi sono compiute da popolazioni straniere, di etnie ricorrenti. Ciò non significa che tutte le persone siano così o che altre siano perfette, ma numericamente il dato esiste, va detto e raccontato, ammesso e gestito
• in fin dei conti si sono fatti fuori tra loro fortuntamante e dunque questo agevola il fatto che ora circa 8 persone non siano in circolazione, ma in carcere
• per quanto tempo vi rimarranno ? E' questo il punto chiave. Verranno espulse dalla Svizzera ? La moralità buonista che la gauche caviar ha ammantato nella giustizia, con il perdonismo facile da dare, mortale da subire vincerà ancora ?

Io non mi sento un forcaiolo, nella mia vita ho commesso errori per i quali ho giustamente pagato prezzi alti sul piano personale. E' semplicemente tempo che anche in Svizzera torni la certezza della pena e la sicurazza della condanna lunga e carcerativa.

Tutto, semplicemente, qui.