Strategia
Molti pensieri e molte idee, spesso decisioni sentite e sofferte, volute e ponderate. Il tutto deve avere un inquadramento, una situazione ed un senso vero che vada in direzione del medio periodo. Magari con compromessi parziali rispetto al presente. La strategia della comunicazione e della leadership sono temi centrali della mia professione e della mia attività di consulente, con una dinamica fortemente correlata ad altri settori della professione quali marketing, psicologia, comunicazione, pubblicità, lobbying istituzionale, pubbliche relazioni ed eventi. L'elenco è certamente lungo.
Strategia
Lombardi e Merlini
Premessa di fondo: sono amico di entrambi da molti anni e li stimo. Non conosco invece la signora Carobbio e il signor Chiesa, pertanto le mie parole sono rivolte ad un pensiero personale con la fortuna e l'onore di avere lavorato spesso con e per loro, i perdenti di ieri.
Ho deciso da qualche anno di non occuparmi più di comunicazione partitica e politica, giusto lo facessero nuovi attori professionali in campo, con competenze certo adattate al momento storico nel quale la Svizzera - con ritardo rispetto all'Europa - sta entrando. Non mi affascina il mondo digitale, ho una cultura - quale che sia - di tipo analogico applicata al digitale, ma non sono pronto a rinunciare ad essa. Il valore del pensiero, dell'azione ragionata e ponderata, della ricerca di un'equità del compromesso, dello studio dei dossier prima di parlare, di preparazione nel caso del politico. Doti che ho sempre ritrovato con musiche diverse sia in Filippo sia in Giovanni. Potevi non essere d'accordo con loro, ma erano pronti sui temi, avevano un'opinione costruita sul pensiero e non sulla frase ad effetto.
Ho trovato nel pomeriggio di oggi otto domande/risposte che credo stiano dietro ad un cambiamento talmente forte come avere due Consiglieri di Stato così diversi e apodittici tra loro, ma in quanto votati. a pieno titolo nel rappresentare il Canton Ticino nel futuro.
- lo spazio del Centro nel mondo sta morendo, la digitalizzazione e la voglia di pensare di comprendere un probema ampio in un secondo o poco più rende chi voglia spiegarsi qualcosa che sembra fuori dal tempo
- il nostro Cantone ha paura, è offeso e ferito. Tutti sentimenti che portano ad innamorarsi e scegliere persone che rappresentino soluzioni come l'evitare l'Europa, il salario minimo garantito, prima i nostri, l'assistenza. Decisione molto umana e molto comprensibile e prevedibile e con sfondi anche giusti
- la destra economica del Cantone ha permesso uno sfruttamento del frontalierato nei servizi basato sul pagare tanto meno, con persone pronte a tutto per un salario che un ticinese non potrebbe accettare per vivere e nemmeno sopravvivere. Si pensa al salario minimo solo perché gli imprenditori, spesso nemmeno locali, hanno approfittato della situazione e glielo è stato lasciato fare, impoverendo e facendo rendere rancoroso il tessuto sociale a comprensibile ragione. AITI e Camera di Commercio forse potevano e dovevano fare di più, più lungimiranza
- assistiamo sempre più spesso a ragazzi ticinesi in gamba che se ne vanno oltre Gottardo a studiare a lavorare, e quando là insiediati dicono subito che in Ticino ci torneranno solo per il weekend, ma che il lavoro, l'etica dello stesso e la remumerazione e/o chances sono altra cosa di là. Così facendo cediamo talenti altrove
- il matrimonio PPD/PLRT è stato un vero harakiri politico che ha permesso alle bande delle correnti di perpetrare personali operazioni di premio. Palese che il signor Chiesa abbia avuto molti voti liberali, altrettanto che la Sinistra e i Verdi siano stati davvero bravi e coesi nel fare fronte comune alla signora Carobbio e prima alla brava Gysin, mentre il Centro aveva qualche problema credo a farsi capire
- il voto è diventato un luogo non solo di scelta, ma anche di raccolta di un umore di maggior breve durata, con onde sempre più a scossone piuttosto che cambiamenti lenti come eravamo abituati, è il digitale bellezza
- la ricchezza non nostra per anni, dovuta ai flussi di capitale altrui, ha forse spenta una certa fame e voglia di vincere che apparteneva - credo - al Ticino prima, che certo viveva di Regie Federali e altro, ma che voleva ergersi. Essere poi così ricchi, velocemente, forse facilmente, ci ha tutti fatti vivere magari un poco comodamente e c'era lavoro per tutti. Sarebbe stato magari compito della politica avvertirci che questo cambiamento in atto anziché subito in modo silente fosse da allenare e contrastare, cosa che peraltro in tanti luoghi del Ticino accade e con pieno successo, ma chi lavora sodo fa poca politica e si rende poco visibile
- infine la signora Carobbio e il signor Chiesa meritano rispetto e tempo. Qualsiasi affermazione su loro preventiva è gratuita e malevola. Il tempo ci dirà se siano una scelta felice, mediocre o eccezionale. Lasciamo che siano i fatti e il lavoro a dirci qualcosa di loro prima di o essere euforici o arrabbiati. Questo è il senso di un voto secondo me.
A Filippo e Giovanni un caro abbraccio infine per il lavoro fatto, per lungo tempo e che personalmente ho sempre apprezzato, proprio perchè non sempre in accordo con loro.
Avrò più tempo per un caffé assieme almeno.