Strategia
Molti pensieri e molte idee, spesso decisioni sentite e sofferte, volute e ponderate. Il tutto deve avere un inquadramento, una situazione ed un senso vero che vada in direzione del medio periodo. Magari con compromessi parziali rispetto al presente. La strategia della comunicazione e della leadership sono temi centrali della mia professione e della mia attività di consulente, con una dinamica fortemente correlata ad altri settori della professione quali marketing, psicologia, comunicazione, pubblicità, lobbying istituzionale, pubbliche relazioni ed eventi. L'elenco è certamente lungo.
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Un pensiero di Antonio Ghini
Ricevo e volentieri pubblico.
"Salvarsi dal Marketingvirus: tutti a un nuovo Salone di Ginevra nel 2021!
Lo shock della cancellazione farà capire ai Costruttori quanto perderà la passione e l’interesse per l’automobile con la scomparsa dei grandi appuntamenti che la consacrano? Non è vero che i Saloni non interessano più. E’ stato il Marketingvirus dei Costruttori spingere i costi a livello delirante. Il pubblico vuole vedere le auto e sognare. Non serve altro. Taglio netto ai costi e tutti di nuovo ai saloni! Con successo.
Marketingvirus. Questa è la malattia contagiosissima e capace di portare a conseguenze davvero serie che ha colpito i costruttori di automobili.
Speriamo che sia proprio il Coronavirus, che ha causato la cancellazione del Salone di Ginevra 2020, a far capire loro su quale china si siano messi.
Veniamo ai fatti; all’origine i Saloni dell’automobile erano magnifici punti di incontro dove le automobili facevano da protagoniste: ogni Brand aveva uno spazio delimitato, un desk per le informazioni, qualche divano per gli ospiti. L’attenzione era tutta e solo per le automobili e, perché no, per qualche bella ragazza sorridente offerta ai fotografi.
Poi è subentrata l’ambizione di fare dello stand una vetrina e quindi dalla vetrina, che sarebbe comunque bastata, si è progressivamente passati agli effetti speciali: enormi schermi, stand a più piani, perfino interi padiglioni dedicati a un brand, come a Francoforte. Senza parlare dei sontuosi catering e delle faraoniche conferenze stampa.
L’incubazione del Marketingvirus progressivamente è stata attaccata dalle guardie mediche aziendali, rappresentate da chi si occupa di finanza, che hanno obbligato a valutare il rapporto costi-beneficio. E i Saloni hanno cominciato a vacillare e, rapidamente, a morire. Perfino istituzioni quali Parigi, Francoforte e Detroit sono in terapia intensiva con scarse possibilità di sopravvivenza se non ci saranno vaccini - molto difficili da immaginare - capaci di salvarli.
Il problema è che in questa situazione non è la morte dei saloni a preoccupare. E’ una morte ben più grave, quella della passione e dell’interesse per l’automobile. Ed è almeno sorprendente che a causarla siano proprio coloro che dovrebbero lavorare per mantenerla integrando tradizione e innovazione nel giusto equilibrio economico e di messaggio.
Il Salone di Ginevra, nato nel 1905, ha sempre avuto un ruolo speciale nello scenario automobilistico internazionale: si trova in territorio neutro, senza costruttori, come la Svizzera. E’ in un posto gradevole e facilmente raggiungibile come Ginevra. E’ organizzato ad inizio anno e si presta all’annuncio di nuovi modelli e programmi. Approfitta di una struttura magnifica, senza colonne e complicati passaggi da un padiglione all’altro. Soprattutto “gronda di storia”: sono poche le automobili straordinarie ed entrate nel mito che non siano state presentate proprio a Ginevra.
Che tocchi proprio al Coronavirus il merito di debellare il Marketingvirus? Si accorgeranno gli specialisti del ragionamento, adesso che il Salone è stato cancellato senza preavviso, quale grave vuoto lascia la sua assenza? Certo si sono fatalmente accorti di quanto denaro il Salone, nella vecchia formula faraonica, costasse: la maggior parte dei costi, anche a salone chiuso, è stata sostenuta e i soldi buttati, nelle valutazioni aziendali, pesano di più.
La soluzione, che equivale ad una guarigione generale perché della parola virus siamo tutti più che stufi, è di riportare i Saloni a semplici, amichevoli, rilassanti eventi simili ai Concorsi d’Eleganza. Budget ridotti del 75% come target, auto e sorrisi in mostra col piacere di parlarsi e di parlare di automobili come oggetti di seduzione e passione.
Chi tra gli specialisti del marketing dicesse che è un errore stia attento al proprio posto di lavoro: come i saloni, anche le scrivanie oggi sono a rischio."
ANTONIO GHINI